domenica 4 novembre 2007

sogni d'oro

Fu la disperazione a portarlo all'Istituto per il Sonno Bianco. Supino, nudo, sotto la grande cupola di cristallo, mentre la pelle gli rabbrividiva come calamitata via dal corpo, contò fino a quattrocentoventi, come gli avevano detto, prima di sentirsi svanire in una indistinta luminosità.
Dimesso, la prima notte a casa tardò ad addormentarsi. Era inquieto, ansioso, incerto. Tecnicamente l'intervento era riuscito. "Alla perfezione" gli avevano assicurato. Ma ora era solo e lo aspettava la notte e il suo primo sonno non assistito.
"Come potevano essere certi di aver asportato fino all'ultimo incubo? Di non aver lasciato qualche ganglio, qualche frammento di immagine, anche un solo fotone?". "Devi avere fiducia"-gli disse sua moglie-"Andrà tutto bene, mettiti giù, dormi".
Lasciò accesa la televisione, perché gli conciliasse il sonno.
Si svegliò tardi al mattino. Riposato e quasi incantato dalla sua prima Notte Pulita.
Alla prima visita di controllo disse al Professore tutta la sua soddisfazione, il suo sollievo per quelle notti senza incubi, senza terrori, senza spaventi, senza ansie, senza corse affannose restando fermo, senza lunghi precipitare e faticosi difendersi, senza i mostri, le battaglie, le grida, il sangue, l'orrore..
"Basta, non deve pensarci più. È tutto finito, passato, ormai lei sta perfettamente bene. Lei non avrà più sogni, mai più, glielo garantisco. Ormai il suo cervello produce solo Sonno Bianco". Uscì dall'Istituto sentendosi nuovo, sano ed ottimista.
Tre mesi dopo, di notte, lasciò silenziosamente il suo letto e raggiunse la spiaggia. Entrò in acqua e si incamminò verso il largo.
Il mare era scuro, la notte era scura. Mentre l'acqua saliva verso il torace, le spalle, il mento, la bocca, lui pensava solo che finalmente si sarebbe liberato del Bianco, che l'oscurità, il fondo, la notte, lo avrebbe presto abbracciato....



Johan Heinrich Füssli (1706-1782)-L'incubo

Da un po' di tempo i sogni mi ripropongono il peggio del mondo e della vita. Guerre cruente, mostri, morti, spaventosi incidenti, terrori senza senso, insomma il classico repertorio degli incubi.
Al risveglio per un po' resto scossa, provata. Non capisco che cosa si sia messo in testa il mio cervello. (Mi piace l'idea di un cervello che si mette in testa qualche cosa). Comunque sta dando il peggio di sé. Ma, a dire il vero, grande sognatrice, non vorrei mai rinunciare a sognare. Notti senza sogni, che noia! Quelli che davvero mi godo sono quelli in cui sogni, e intanto sai che stai sognando. Se il sogno è bello, ti dici, benché dormiente:"Meglio in sogno che niente!". Se il sogno è brutto, ti tranquillizzi: "Tanto fra un po' mi sveglio". So che il fenomeno della consapevolezza di sognare ha un nome, ma non me lo ricordo. Comunque sia è una grande invenzione.

9 commenti:

  1. La possibilità di concedersi l'impossibile. Irrinunciabile!

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  2. Non so se per te è lo stesso, ma sognare cose brutte, brutte e belle, complicate, ingrovigliate, a volte orribili è per me come spurgare l'anima talvolta. Brutta espressione, ma rende. Tiro fuori, butto fuori: e campo meglio nel tempo diurno. Almeno credo.

    Un'altra cosa che sostengo da sempre sui sogni, è che sono uno degli strumenti con cui noi impariamo a fare le cose: io ho imparato a nuotare in sogno. Nel sonno rielaboriamo istruzioni ricevute, o ciò che abbiamo visto fare da altri, e lo fissiamo nel cervello. Anche il motorino, ad esempio, ho definitivamente imparato a guidarlo in sogno.

    sono un tipo curioso, eh? lo so...
    spero che funzioni anche col tango, stanotte mi applico :-)

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  3. NO! il tango no, già sei dotata di doti innate di ammaliatrice come detto in un post passato, pertanto il tango deve esserti vietato ai sensi della convezione di Ginevra contro le armi non convenzionali.

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  4. Sognare è comunque buttar fuori... Non è un bel periodo che stiamo vivendo e a volte vorrei risvegliarmi è dire "era solo un sogno...". Un abbraccio, Giulia

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  5. Io non riesc mai a sognare ed allora lo faccio ad occhi aperti, Costanza

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  6. Purtroppo le mie notti sono quasi sempre senza sogni. Tranne quando sono preoccupata e quando sono in vacanza in campagna. Lì, non so perchè, sogno tantissimo. Deve essere il luogo perchè anche agli altri compontenti della famiglia fa lo stesso effetto.

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  7. Bip, grazie, ma mi sa che ammalio solo da ferma: il tango è ostico assai. Tu invece sei portato, me lo sento, buttati in pista e farai la tua porca figura.

    Artemisia, posso chiedere di che campagna si tratta? campi di mariuana nelle vicinanze?

    ciao a tutti, e sogni d'oro.

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  8. E' vero, capita anche a me di essere consapevole di sognare...!! Forse succede a chi ha una coscienza molto forte di sé stesso? Boh, l'ho buttata lì.
    Comunque io credo che i sogni brutti (incubi) in fondo servano ad esorcizzare le nostre paure inconsce, perciò con gli anni sto imparando ad apprezzarli e addirittura a ringraziarli!

    Certo c'è anche da dire che le sensazioni di felicità estrema che ho provato in alcuni sogni belli forse non l'ho mai provata in vita mia: una cosa favolosa!!! Magari anche per cavolate, però... che sensazioni!!! E le risate nel sogno? Mi capita spessissimo, a tal punto da svegliarmi. Poi anche qui si scopre che non c'era poi tanto da ridere!!

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  9. A tutti voi, sognatori o meno: avete aggiunto qualche osservazione che ho ritrovato pure nelle mie esperienze di sognatrice. Ma davvero ci si libera di tossine, attraverso gli incubi?? speriamo
    Comunque è vero Luigi, l'intensità della felicità del sogno, da svegli...ce la sognamo!
    ciao marina

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