domenica 2 marzo 2008

ancora poesia pagana

Ancora Pessoa da: "Il guardiano di greggi".

IX

Sono un guardiano di greggi.
Il gregge è i miei pensieri
e i miei pensieri sono tutti sensazioni.
Penso con gli occhi e con gli orecchi
e con le mani e i piedi
e con il naso e la bocca.

Pensare un fiore è vederlo e annusarlo
e mangiare un frutto è saperne il senso.

Per questo quando in un giorno di calura
mi sento triste di goderlo tanto,
e mi sdraio sull'erba,
e chiudo gli occhi accaldati,
sento tutto il mio corpo coricato nella realtà,
so la verità e sono felice.


X

“Salve, guardiano di greggi,
che stai lungo la strada,
cosa ti dice il vento che passa? “.

“Che è vento, e che passa
e che è già passato prima,
e che passerà dopo.
E a te cosa dice?”
“Molto più di questo.
Mi parla di molte altre cose.
Di memorie e di ricordi
e di cose che non ci sono mai state”.

“Non hai mai sentito passare il vento.
Il vento parla solo del vento.
Ciò che hai sentito da lui è menzogna,
e la menzogna è in te.”

3 commenti:

  1. Giusto appunto,oggi da me ci sono 22 gradi e stavo pensando di andare in campagna,mettermi un filo d'erba in bocca e sdraiato sull'erba a guardare il cielo.
    Ciao Marina
    Roberto

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  2. Sarebbe una bella idea, la prossima domenica...Giulia

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  3. Roberto, fai una foto al filo d'erba e postacela!

    e magari domenica prossima la può fare giulia
    ciaomarina

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