mercoledì 9 aprile 2008

ho appena ricevuta questa mail

Elezioni politiche del 13 e 14 aprile 08

Carissimi tutti,

chi scrive è una giovane donna di sinistra che desidera portare la propria testimonianza circa le prossime elezioni politiche.

Sono una cittadina da sempre attenta alle vicende politiche del Paese, che dopo aver creduto tanto nella partecipazione democratica, è progressivamente scivolata in uno stato di disgusto generalizzato verso la classe politica tutta, ed era decisa – fino a ieri – a non votare affatto (per la prima volta nella sua vita), come forma di protesta e testimonianza.

In questo senso, posso dire di essere un “caso tipo”: sono cioè rappresentativa di molti compagni di sinistra orientati verso l’astensione (o il voto alla Sinistra Arcobaleno, più vicina alle istanze sociali, alla nostra visione economica, alla nostra sensibilità rispetto ai temi etici).

Ma oggi sono approdata alla decisione di votare, e di votare Veltroni.

Non entro nel merito del programma e delle persone che abitano il Pd (peraltro molto lontani da me), perché il ragionamento che faccio è di tutt’altra natura:
astenermi, votare scheda bianca o annullarla, e votare Sinistra Arcobaleno, avranno come risultato quello di affidare il Paese a Berlusconi.

In quanto cittadina io ho la mia quota di responsabilità (o irresponsabilità) nei confronti del Paese. Non posso trincerarmi dietro l’alibi del “se la sono voluta loro, la responsabilità è della classe politica di sinistra che mi ha delusa, il voto alla Binetti mai!, la coerenza innanzitutto, ecc..”, perché in democrazia le responsabilità sono ANCHE dell’elettorato. E si esprimono anche “in negativo”: cioè NON votare qualcuno, o meglio, votare CONTRO qualcuno.

Qui non si tratta di aderire idealmente al programma del PD. Ma di capire che votare chi ci rappresenta in toto, o anche solo parzialmente, è un lusso che noi italiani a quanto pare non possiamo permetterci. Non ora, almeno.

Il mio voto quindi sarà CONTRO Berlusconi. E poiché l’unica chance che ho per evitare al Paese il flagello Berlusconi è dare il voto all’unico che ha (più d’una) speranza di batterlo, lo darò al PD.

La speranza di vincere (si può, eh!) riposa soprattutto sull’elettorato autenticamente di sinistra, orientato all’astensione o al voto alla Sinistra Arcobaleno. Cioè quelli come me; e forse come voi, o altri che conoscete e ai quali vorrei tanto che giraste, se lo ritenete, questa mia lettera/appello.

A questo elettorato io chiedo due cose:

1. Pensate che Veltroni farà PEGGIO di Berlusconi? (personalmente ho una fervida immaginazione, ma non lo credo possibile)
2. Credete forse che alla classe dirigente interessi il nostro voto di protesta, la nostra testimonianza, la nostra astensione? In Parlamento siederanno ugualmente, e non credo che sentiranno l’esigenza di riflettere sul nostro gesto e ri-orientare le loro posizioni politiche di conseguenza.

Ergo, se io posso contribuire a evitare un danno grave al Paese (Berlusconi), COME POSSO SOTTRARMI A QUESTA RESPONSABILITA’?

La testimonianza è una bella cosa. Purché le conseguenze ricadano esclusivamente sul singolo che l’ha esercitata. La coerenza con gli ideali è una cosa nobile: non lo è più se a bruciare in Campo de’ fiori per la coerenza di pochi è una collettività intera.

Ciao, e buon voto a tutti
Francesca

1 commento:

  1. Pienamente d'accordo. Votare PD e' rispondere all'emergenza. Dopo, se andra' bene, si potra' ricominciare a fare le nostre critiche civili a quello che non ci va. Non e' il momento di fare i puristi.

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