domenica 31 agosto 2008

la parola sfida l'immagine



Ad esempio, a questa storia che le immagini sono più coinvolgenti, dicono di più, toccano di più delle parole, io non ci credo.
Vuoi mettere un film? -dicono. No, non lo voglio mettere. E rispondo: Vuoi mettere un libro?
Così vi racconto il mio laghetto di Pellicone dopo avervelo servito con le foto. Le foto, a metterle su blogger, si sono mortificate. Erano molto belle aperte con i-Photo e ora sono piccola cosa. Ma ci lavorerò su. Però ne aggiungo un'altra, spero che si vedano le farfalle bianche sul cespuglio fiorito.

Per intanto:

Arrivo al laghetto verso le dieci del mattino. Cielo smaltato. Tanto sole. Un silenzio remoto disteso sulle tombe etrusche e sulla vegetazione, disordinata ed esuberante. Si cammina per dieci minuti sotto il sole e sotto il volo di giovani falchetti. Cerco di dimenticare che si nutrono di prede vive e ne ammiro il volo elegante facendomi schermo dal sole con il braccio. Il posto di ristoro è ancora chiuso; panche di legno, pergolato di caprifoglio. Si scende verso il lago su un sentierino arso, attraverso un boschetto fitto di noccioli e larici, di un bel verde scuro, lasciandosi alle spalle una lunga radura gialla. Nell'ultimo tratto il boschetto si fa scarno ed emana un profumo amaro. I profumi li sentiamo con il palato, è così evidente. Sui cespugli di marruca vola una folata di farfalle bianche. Eppure non vedo inflorescenze. Forse le farfalle, semplicemente si divertono. Il sentiero si apre sul piccolo lago e subito si ha un senso di fresco e di pulito. Il silenzio è meno silenzioso: l'acqua del fiume chiacchiera con i sassi bianchi, gli spumeggia un po' intorno, poi se ne scende lesta verso il mare. Il mare non è possibile presagirlo, perché la roccia basaltica, grigio-nera, per noi che siamo qui sotto, è imponente e solenne proprio come una montagna: il fiume si getta giù sui gradoni lisci. La parete scura è forata in più punti dai nidi degli uccelli. Un ragazzo traffica silenzioso intorno ad una canoa gonfiabile. Ci salutiamo, poi lui sale e via. Il gesto morbido del remo che ruota e scompare verso sud. Penso agli Etruschi che sormontarono questo fiume di un ponte imponente per l'epoca. Per me gli etruschi sono il tufo rosso di queste terre, le distese giallastre dei campi mietuti e il verde scuro, insondabile, dei boschi di querce e lecci. E tutti quei morti! Sono convinta che ci osservano, ma il loro sguardo è amichevole. E il lago è di un bel celeste sereno, a tratti più intenso, a tratti quasi verde. Riceve il riflesso del bosco che lo cinge su due lati e dei cespugli rosa del sottobosco, la cui sfumatura trema sull'acqua. Piante cui non so dare un nome. Né so darlo al sentimento che mi ispira questo luogo silenzioso e raccolto, la sua bellezza profonda eppure così semplice. Gratitudine? Sì un piacere, un benessere, un'ammirazione colma di gratitudine. Mi tolgo i sandali ed avanzo nell'acqua. E' fresca, il terreno sabbioso, ma saldo. Cammino un po' lungo la riva circolare, dando piccole spinte all'acqua; si crea qualche iridescenza. Avanzo verso il centro del laghetto, poi mi rifaccio brava cittadina ed esco. Una farnia ha un ramo talmente basso che sembra un sedile. Mi ci sistemo e scrivo per un po'. Che pace! Una ragazza compare dal sentiero. Ha un sorriso beato. Sosta un po', scatta delle foto, anche una a me che scrivo, poi saluta e se ne va. Come si diventa cortesi e rispettosi al cospetto della bellezza, osservo. "Non sempre" puntualizza scettico mio marito. E' vero, non sempre. Penso a tutta la bellezza di questo paese in cui sono nata e alla sua gente così spesso sorda e ignara. E' vero. Eppure, questo posto, così bello, mi comunica un senso di fiducia: voglio credere nella bellezza. La bellezza salverà questo paese.

sabato 30 agosto 2008

presentazione/il laghetto di Pellicone


































Il fiume Fiora nasce alle pendici del Monte Amiata, per un po' segna il confine tra la Toscana e il Lazio, poi entra nel Lazio dove termina il suo corso (circa 80 km.), sfociando nel Tirreno a Montalto di Castro.
Nel cuore della Tuscia laziale il fiume Flora compie un piccolo miracolo paesaggistico. Si tuffa arditamente da un'alta roccia di basalto formando una cascata che non è meno spettacolare per il fatto che non è vertiginosa. Là dove precipita forma un piccolo lago, il lago di Pellicone, inserito nel Parco di Vulci e circondato da un tipico paesaggio etrusco. Tufo, campi da grano -in questa stagione coperti di stoppie o già arati- querce, larici, felci, noccioli, e la bellissima marruca.
Il laghetto non è balneabile e miracolosamente solitario e dimenticato. Ma capita che qualche ardimentoso discenda il fiume su una canoa, altri a cavallo, qualcuno a piedi.
Il fiume passa accanto ad un vecchio ponte romano e ad un bellissimo ponte etrusco, che una volta lo scavalcava e che, più volte restaurato nei secoli, ancora resiste ed è percorribile. Il Ponte immette dritto su un piccolo Castello medioevale, il castello dell'Abbadia, che ospita il Museo nazionale di Vulci. Nell'area del Parco, che d'estate ospita concerti e spettacoli teatrali all'aperto, resti acheologici etruschi e romani.
(foto di famiglia)

venerdì 29 agosto 2008

dopo una conversazione con bip

Io so quando smetterò di tenere un blog.
Non conosco il momento in cui questo “quando “ accadrà, ma conosco il tipo di quando.

Sarà quando avrò imparato tutto quello che c’è da imparare, quando il blog non mi porrà più di fronte a problemi insolubili che mi sfidino a risolverli, quando i suoi meccanismi non conterranno più misteri e la mia curiosità si spegnerà.

È sempre accaduto così.

Di questo blog si può pensare che questo totale svelamento non avverrà mai, per due ragioni: la prima è che sono un' inetta rispetto alle abilità necessarie a tenere un blog; la seconda è che il mondo dell’informatica procede con una velocità tale che è facile prevedere che sempre nuove applicazioni verranno proposte all’utente blogger e che questo strumento diventerà, via via, più intrigante.

Ma nel mio approccio ad un nuovo campo di conoscenza -piccolo o grande, serio o giocoso che sia- io ho una mia misura.

Non punto mai al massimo. Diventare il più grande esperto di piattaforma blog del mondo o il più audace sperimentatore di soluzioni innovative non mi interessa. Non rientra nei miei programmi.

Un po’ dipende da un preciso senso dei miei limiti.
Conoscendoli, adatto loro le mie ambizioni.
Un po’ dipende anche da una superficialità di fondo.
E un po’ dalla curiosità intrecciata con la fretta.

Imparare è la vera grande passione della mia vita.
C’è il leggere, naturalmente e c’è lo scrivere, ma entrambe fanno capo a quella più generale e più imperativa dell’apprendere.
Apprendere in ogni campo. Apprendere la vita.
La curiosità è grande ma la vita è una. Di qui la fretta.
Così mi affaccio ora su questo ora su quell’altro campo di attività umana e tento di penetrarne i segreti.
Lo faccio scegliendo appunto quella che io chiamo la mia misura. Su questa applico il mio impegno.
Una specie di istinto mi guida e mi fa arrestare a tempo debito.
Io sento quando le mie capacità in un settore hanno dato il loro massimo, quando ho fatto del mio meglio. Lì giunta, senza rimpianti, mi dico: bene, tutte le curiosità che POTEVO togliermi in questo campo, me le sono tolte. Ora basta. Vediamo che cos’altro c’è in giro di interessante e ALLA MIA PORTATA.
Non c’è rimpianto, perché il senso dei miei limiti si accompagna, grazieaddio, ad uno spontaneo ritrarsi della mia curiosità.
Penetrata in un fantastico castello, spinta dalla curiosità, comincio a girarne i saloni. Spingo porte, attivo marchingegni, forzo serrature e passo di sala in sala, scoprendo nuove meraviglie e nuovi misteri. Ma quando mi imbatto nella porta massiccia e invalicabile del più lontano dei saloni, dalla quale non giunge alcun suono percepibile per il mio orecchio, tranquillamente mi dico: ecco, oltre non so andare, non posso andare. E, fortunata che sono, quel salone chiuso nel suo mistero, cessa immediatamente di suscitare la mia curiosità. Quel salone non è per me, lo so. Non vi penetrerò mai. E lo saluto senza rimpianto.
Al più mi limito a sperare che qualcun altro, con più intelligenza e forza di me, possa penetrarvi e raccontarmi i suoi tesori.
Quanto a me, mi guardo intorno e mi preparo a sospingere una porta meno massiccia o con una serratura più abbordabile. Di fronte a quella, che giudico alla mia portata, difficile ma non impossibile per me, la mia curiosità si riaccende e mi applico con tenacia ad aprirla.
Verrà il momento in cui la porta-blogger sarà troppo massiccia per me, o, in una alternativa meno probabile, che nella sala protetta non ci saranno più misteri. A quel punto, adieu.

giovedì 28 agosto 2008

ricerca senza fine


"Più riesci a protenderti all'indietro, nel passato storico, e all'ingiù, verso ciò che è dopo di te e in basso, e all'infuori, verso l'altro da te, e più la tua vita si estende.
La longevità si libera della capsula temporale. Questa è la vera longevità, un durare di più che dura per sempre, perché non c'è capolinea."


James Hillman non è tra i miei pensatori preferiti, ma gli riconosco una grande originalità, la voglia di guardare al mondo e alla persona umana con uno sguardo nuovo, liberandosi dai facili assiomi. Ciò nonostante spesso mi irrita, come un ottimista che vuol convincerci che ogni cosa è bene per noi. Mi è capitato, leggendolo, di chiedermi: ma da che cosa fugge quest'uomo? perché non si arrende alla realtà? Insomma mi azzardo a fargli io una diagnosi psicologica! Presunzione, certo, ma anche una incompatibilità di fondo.
Forse, banalmente, non sono una persona cui sia facile far coraggio e le parole di James Hillman suonano al mio orecchio come una consolazione per ingenui.
Ma il libro dedicato a quell'età che non è ancora vecchiaia ma è già ripiego hanno una bella forza, si accordano forse allo spirito con cui io vivo la mia età.
Dice James Hillman che quando ci si avvicina alla vecchiaia il nostro pensiero torna spontaneamente indietro e ripercorriamo gli eventi della nostra vita, per ricostruire la nostra storia, per darle e darci un senso.
Le persone anziane leggono biografie, seguono programmi di storia alla televisione, visitano vecchie rovine, frequentano musei, riparano vecchi attrezzi di lavoro, catalogano vecchie monete, riproducono punti e ricami di duecento anni fa...

"Sono fantasie di longevità...
Più indietro riesci ad andare con l'immaginazione, più la tua vita si estende.
Penetrando nelle radici della tradizione, allunghiamo la vita alle nostre spalle. Ma possiamo estenderla anche all'ingiù: nei discendenti."


La ricerca di senso, credo, ci accompagna lungo tutta la vita. Almeno per me è stato così. Ora che ho molto più materiale -molti e molti anni in più- da indagare, intravedere un senso al mio vivere dovrebbe essere più facile. Ma la ricerca continua.

mercoledì 27 agosto 2008

confini

Seduto alla tavola del Sindaco
Il poeta sorrideva con garbo
Lodò il soufflé della Padrona di Casa
E il Piano Regolatore del Primo Cittadino.
Anche l’Arte fu oggetto di conversazione
Benché non fu raggiunto un accordo
Sull’attribuzione del termine “immortale”.
Ma quando si trattò di convertire
La sterlina inglese in dollari americani
E il dollaro americano in euro
Il poeta inciampò nei decimali
E perso il conto, s’inoltrò solo
Nella valle dei suoi pensieri.

(2008)

martedì 26 agosto 2008

ricordo minimo

Esercizio 3
Non sono andata a cercarlo, il ricordo è venuto da solo.
E' stato l'elettricista che me lo ha riportato alla mente. La nostra casa di Tarquinia è molto bella, ma soffre un po' l'età e la mancanza cronica di soldi per garantirle la manutenzione di cui avrebbe bisogno. Così il campanello esterno non suona, i due lampioni non si accendono e sembra che non si possa riportare l'elettricità lì all'esterno perché comporterebbe un intervento complesso e costoso, scavando metri e metri di prato.
Mentre l'elettricista mi spiega questo problema, -tutta una misteriosa storia di dispersioni-all'improvviso mi torna in mente una sera d'estate, proprio lì sul cancello con mio padre. Io ho la chitarra in mano e sono a piedi nudi mentre mio padre si asciuga la testa con un asciugamano di spugna. E' stato al mare fino a tardi.Intorno alla casa ci sono solo eucaliptus, pini e cipressi. C'è un silenzio che sibila.
Il cielo è già buio, forse è la fine di agosto. Mio padre mi indica nel cielo le costellazioni. Io mi sforzo un po' per vederle. Poi mi stufo. "Va beh, dico, me le fai vedere un'altra volta." Ma lui mi prende per un gomito: "Guarda che fra qualche anno qui sarà pieno di luci e non le vedrete più! Capisco immediatamente che rischio di perdere qualche cosa. Ho un sesto senso per questo! E allora mi applico attentamente e mentre il cielo si fa sempre più fondo, ripasso diligentemente i nomi con mio padre; poi, come segno di ringraziamento, lo seguo in casa suonandogli dietro con la chitarra, mentre lui mi ripete: esercitati da un'altra parte, Marì...

lunedì 25 agosto 2008

miracolo!

La vacanza mi ha fatto davvero bene. Mi sento rinata e mi sembra di essermi scrollata di dosso un bel po' di anni!


ringraziamenti e primi passi

Eccomi qui, pronta a molestarvi verbalmente di nuovo!
Oggi mi dedicherò a rispondere ai vostri commenti; domani girerò come una trottola sui vostri blog.
Ma prima di ogni altra cosa desidero ringraziare emmeti per aver vigilato sul mio blog con la consueta generosità e perizia. Smack!

professò e i suoi esercizi

Ringrazio tutti gli amici che sono passati sul mio blog durante la mia assenza.
Mi ha colpito l'osservazione di Artemisia: vogliamo te dietro il computer. Conferma il fatto che leggere un blog non è come leggere un giornale o una rivista: dietro c'è una persona ed è con quella persona che vogliamo dialogare.
Quanto agli esercizi, mi ci sono applicata. Alcuni mi sono riusciti, altri no.

Ci sono stati alcuni momenti assolutamente perfetti; li ho intinti in una malinconia leggera e mi sono sembrati ancora più struggenti (esercizio 24);
torno senza un'amica/o nuova/o: ho avuto poche frequentazioni; spero nell'autunno (esercizio 23)
non essendo una nominalista pronunciare o meno la parola comunismo mi è indifferente; ma il contenuto mi sta molto a cuore e il pensiero di Ermanno Rea me lo ripeto convintamente (esercizio 22);
non potendo osservare vigneti perché erano assenti ho sorseggiato del buon vino sognandomeli (esercizio 21);
nonostante molti sforzi anche questa estate ho odiato qualcuno. Mi sono affaticata lavorando in giardino ma non ce l'ho fatta (esercizio 20); invece, e senza fatica, ho tenuto presenti i miei sei sensi e me li sono coltivati tutti (esercizio 19);
ho guardato molte albe e me le sono godute (esercizio 18) e ve ne parlerò perché è stato bellissimo;
ho avuto nostalgia di un'amica, non le ho mandato un sms, ma le ho telefonato; però non le ho detto di avere nostalgia. Lei però lo ha sicuramente capito. (esercizio 17);
ho nominato "mio classico" Everyman di Philip Roth, che ho letto di nuovo sia per la musica che per le parole (esercizio 16);
ho contato diversi giovani cervelli di gallina e mi sono sentita vecchia e fortunata ad esserlo (esercizio 15);
l'esercizio 14 era a tutti gli effetti un consiglio e l'ho dato solo perché l'ho sempre seguito spontaneamente;
nella casa delle vacanze dei miei ho trovato più di un oggetto dimenticato e l'ho guardato con autentica meraviglia e piacere; l'amante invece è solo per i giovani (esercizio 13);
ho incontrato diverse persone prive di codici di comportamento, per non parlare degli ideali;una ho finto persino di non riconoscerla; ma ne ho incontrate almeno due corredate di ideali, mi è andata bene (esercizio 12);
il giorno, anzi il momento esatto, in cui ho imparato a nuotare ce l'ho scolpito nel corpo oltre che nel ricordo; questo era un esercizio facilissimo per me; inoltre ho scritto molto questa estate e mi è capitato di essere felice di quello che avevo scritto e di sentirmi trionfante (esercizio 11);
ho miseramente fallito l'esercizio 10: stavo con le mie sorelle e abbiamo Sparlato di uomini tutto il tempo;
mi sono tolta l'orologio per ben nove giorni; al decimo ho dovuto prendere un antibiotico e dovevo essere precisa con gli orari (esercizio 9);
ho trovato una spiegazione paradossale per la mia difficoltà a dare mance (cosa che ahimé ho dovuto fare questa estate): e mi sono detta che è perché vorrei riceverle io. Poi ci ho riflettuto e ho scoperto che è così: mi piacerebbe che qualcuno, ogni tanto, mi dicesse, brava hai fatto bene questo piccolo servizio, eccoti cinque euro (esercizio 8);
ho cantato con mio cognato e con mia sorella tutta una serie di canzoni anni 60 e 70; ho anche cantato con il mio nipotino le canzoni di Elio e le storie tese, uno dei suoi autori preferiti; mi sono divertita da matti (esercizio 7);
tornerò un giorno della prossima settimana, mi sono detta, non so quando; è stato il massimo che ho potuto fare(esercizio 6);
"sono come sono e non intendo diventare altro" me lo sono detta ogni giorno e continuo a dirmelo (esercizio 5);
ho avuto modo di osservare tanti piccoli fenomeni naturali (lago, mare, campagna) e ho scoperto infiniti motivi per la loro bellezza (esercizio 4);
ho recuperato un ricordo inaspettato e ve lo racconterò; mi sento più ricca (esercizio 3);
ho detto ad alta voce, ma nella mia stanza, un pensiero mai pronunciato verbalmente, ma non lo riferisco perché ho molto faticato e ancora mi vergogno un po' (esercizio 2);
confesso che a convincere un elettore PdL ad ammettere che il suo voto è una emerita cazzata non ci ho neanche provato; li ho incontrati (sono dappertutto) ma sentirli mi ha scoraggiata (esercizio 1);

commento sull'estate appena trascorsa

Mi sono astenuta dall'acquisto dei giornali. Gettavo appena un'occhiata ai titoli di quelli che entravano in casa e venivano lasciati sui tavoli. Televisione, niente, manco a dirlo.
I "fondamentali" li venivo a sapere comunque dai commenti altrui.

Mi sono trovata molto bene. E penso che continuerò così. Almeno spero.
Ma comunque, dagli echi che mi sono giunti della nostra estate italiana, direi che Altan, come sempre, ci prenda in pieno!



domenica 24 agosto 2008

esercizi per le vacanze/ventiquattro/senza esagerare

"È così dolce essere malinconici quando uno non ha nulla per cui essere malinconico."
Elizabeth von Arnim: Il giardino di Elizabeth.


esercizio: approfittate di un giorno vitale e insieme sereno per concedervi il piacere di un breve momento di malinconia. Non esagerate, mi raccomando! Cinque piccoli minuti basteranno per aggiungere alla gioia di un giorno estivo il piacere sottile della malinconia. Vedrete, sarà più completo e persino più dolce.

sabato 23 agosto 2008

esercizi per le vacanze/ventitré/amicizia

"L'amicizia a volte ha più impeto dell'amore, sa essere più violenta e rapinosa proprio perché mette in gioco l'intelligenza o meglio quello che di più vitale e ultimo ciascuno pensa di possedere in fondo a se stesso.[... ] L'amicizia non conosce il pudore dei sentimenti tanto quanto l'amore non conosce il pudore dei corpi."
da: Ermanno Rea - Napoli ferrovia
rizzoli - 2008

esercizio: denudatevi l'anima, ma tornate dalle vacanze con un nuovo amico/a.
da fare senza esitazioni, come un tuffo a candela e più in giù si va più si risale leggeri.

venerdì 22 agosto 2008

letture/uno/a Tarquinia per la via breve

Meriggiare pallido e assorto
Eugenio Montale : Ossi di seppia



Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d’orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.

Nelle crepe del suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano
a sommo di minuscole biche.

Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
m entre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.

E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com’è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.

giovedì 21 agosto 2008

musica & politica/quattro/precipitoooo

Anche questa canzone di Gianfranco Manfredi viene dritta dagli anni 70.
Sempre da un mio vinile. Scusate la cattiva riproduzione, ma godetevi il testo.



PRECIPITOOOOO

Non guardavo l’abisso con lo sguardo fisso / io guardavo il prato e sono scivolato / colpo di reni che mi lascia senza fiato / attaccato appena al margine, paff! raspo come / un disperato. / Va bene marginale, ma fino a questo punto! / Sotto c’è il burrone e sopra tira un vento! Le dita anchilosate, urlo col cuore in gola / ma se non resto fermo qui / prima o poi si vola / Precipitooo / Ué! Vedo in fondo al prato, molto lentamente / una o due persone, poi un pò di gente, / stan venendo avanti molto concitati / oh madonna! sono un gruppo d’impiegati. / Uno fa una foto, souvenir mortale, / vado proprio a sbattere nel picnic aziendale / Senta signorina, sono mica un pollo, / ocio con la corda! Non attorno al collo!!! / Precipitooo / Una radio libera ora sta arrivando / ci mancava solo ‘sto Ruggero Orlando / mi fa un’intervista circa il mio vissuto / io di dentro e sotto sento come un vuoto / Finalmente è festa! Trenta compagni trenta / con le bandiere in testa, e questo cosa c’entra, ma che cosa c’entra? / Datemi una mano! Senti un pò katanga / una mano ho detto, molla giù la spranga! / Precipitooo / Ora arriva uno con le bandierine mette le tribune, vende noccioline / poi fa su un recinto, tutto intorno al prato / fa pagar l’ingresso e si paga salato. / Quattrocento intrepidi sfondano le porte: / autoriduzione sì! Fino alla morte! Morte un tubo! Raspo, raspo come posso, / qualche applauso: il viso, mi s’è fatto rosso! / È arrivata infine anche la mia mamma: / " figlio non buttarti, dài non fare un dramma! / Te l’avevo detto, va a finire male / ma sei ancora in tempo, non ti suicidare! " / Gioco sull’equivoco, guardo nel crepaccio / sotto c’è un gran mare, forse ce la faccio / lascio già le mani, finalmente in volo / finalmente in aria, finalmente solo / ...SPLASH!

help botanico

Qualcuno conosce il nome di quest' erba spontanea?
Cresce per lo più in luoghi vicino al mare, molto assolati. Ha foglie bilaterali, ovali, seghettate; pelosette e molto appiccicose. Ha un profumo molto intenso, unico. Somiglia all'erba cedrina.
Apparentemente non fiorisce. La radice è sottile e lunga.




mercoledì 20 agosto 2008

esercizi per le vacanze/ventidue/la storia non lo ha detto

"Che cosa ne sarebbe della nostra vita, Caracas, se dovessimo privarla di ogni speranza di elevazione, se dovessimo rassegnarci tutti, indistintamente, all'idea che l'uomo questo è e questo resterà per sempre: un grumo di egoismi, di diseguaglianze, di pulsioni verso un ininterrotto benessere, di ambizioni di predominio, oltre che sulle persone, anche sulle cose, la natura. La verità -lo sfidai- è che l'idea di un comunismo possibile non può essere soppressa: la storia ha semplicemente ammonito gli uomini che la strada è lunga e irta di ostacoli; che non bisogna abbandonarsi mai a facili illusioni. Non che non esiste alcuna strada, alcuna possibilità o speranza. Questo la storia non lo ha affatto detto!"
da: Ermanno Rea - Napoli ferrovia
Rizzoli- 2008

Esercizio preliminare: ricordare a se stesso quanti uomini e donne sono stati sacrificati sull'altare di un comunismo sopraffattorio, violento, oppressivo. Sentire il peso di quelle vicende storiche.
Solo dopo: leggere un paio di volte le parole di Ermanno Rea e riprendere coraggio. Volendo si può omettere la parola comunismo. Non si può omettere, invece, la parola elevazione.

martedì 19 agosto 2008

esercizi per le vacanze/ventuno/vigneti

...esternò quella che era una sua convinzione profonda, ossia che per farsi un'idea piacevole della vita bisogna contemplare sovente distese di vigneti."

da Ioanna Karistiani - Le catene del mare
edizioni e/o - 2008

esercizio: statevene per un po' ad osservare un vigneto.
Fatelo sorseggiando un bicchiere di vino.
Se non avete l'occasione di starvene presso una distesa di vigneti, evocateli nella vostra mente, sempre sorseggiando un bicchiere di vino.
Se non sapete evocare una distesa di vigneti, bevetevi comunque un bicchiere di buon vino.

lunedì 18 agosto 2008

esercizi per le vacanze/venti/odio e rock 'nd roll

"Per odiare ci vogliono molte energie. Soltanto chi è riposato dispone dell'impeto e della tensione necessari a proiettarsi verso un sentimento così duro e totalizzante."

da: Ioanna Karistiani- Le catene del mare
editrice e/o - 2008

esercizio: appena avvertite il bisogno di odiare qualcuno, partite a razzo e fate una bella corsa spossante. Riducetevi ansimante e piegato ad angolo retto, ma risparmiatevi questa orribile forma di inquinamento che è l'odio.
Se non amate la corsa beh, allora odiate pure, ma sappiate che l'odio fa più male a voi che a chi lo riceve. E comunque anche un bel rock 'nd roll consuma parecchie energie!

domenica 17 agosto 2008

esercizi per le vacanze/diciannove/sesto senso

"La sensualità vive a lungo, come gli elefanti e i rimorsi che non muoiono mai; si può sempre risuscitare se ci si prova con insistenza, se lo si desidera davvero..."

da: Ioanna Karistiani- Le catene del mare
editrice e/o - 2008

esercizio: concentratevi sui vostri sensi. Ricordate che ne avete sei. Non meravigliatevi: tatto, udito, gusto, vista, olfatto e, naturalmente, il senso dei propri sensi. Questo l'ho appena introdotto io.
L'esercizio consiste nel riconoscere ed approvare il senso dei propri sensi.
avvertenza: da fare in solitudine ma da mettere in comune.

sabato 16 agosto 2008

esercizi per le vacanze/diciotto/il giorno che nasce

Saluto all'alba

Guarda il giorno che nasce.
Poiché è la vita, la vera vita della vita.
Nel suo breve corso
posano tutte le verità
e le ricchezze della sua esistenza:
la gioia della crescita,
la gloria dell'azione,
lo splendore del compimento,
poiché ieri non è che un sogno,
e il domani soltanto una visione,
ma il vivere bene oggi
rende ogni giorno trascorso
un sogno di felicità
e ogni domani
una visione di speranza.
Guarda perciò attentamente il giorno che nasce.
Questo è il saluto dell'alba.

Kalidasa


esercizio: di ritorno da un bagno di mezzanotte o da qualunque altra attività notturna aspettate un'alba e osservatela bene.
Vi convincerà del miracolo dell'oggi.
Da fare, possibilmente, in due.

venerdì 15 agosto 2008

esercizi per le vacanze/diciassette/distanze

"Dopo tutto, le distanze sono puramente mentali. Il mare divide quelli che sarebbero divisi anche sulla terraferma e unisce quelli che starebbero insieme comunque, vuoi per amore vuoi per odio."

da: Ioanna Karistiani- Le catene del mare
editrice e/o - 2008

esercizio: se sentite nostalgia di qualcuno, fate una telefonata e confessatela. Non mandate un SMS, cazzo!

giovedì 14 agosto 2008

esercizi per le vacanze/sedici/classicamente

"Il "tuo" classico è quello che non può esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in contrasto con lui."
da Italo Calvino: Perché leggere i classici- Einaudi - 1991

esercizio: Scegliete un libro, anche per nulla un classico e, se vi dice qualche cosa di essenziale su di voi, ipso facto, nominatelo "classico". E' un uso un po' spregiudicato della idea di classico per Calvino, ma il grande Italo non se la prenderà.
Da fare con spudoratezza e sincerità.

mercoledì 13 agosto 2008

esercizi per le vacanze/quindici/cervelli di gallina

"Siakandaris...mormorò che un tempo la vecchiaia andava per la maggiore perché l'esperienza e la saggezza godevano di grande stima, nel mondo attuale, invece, le folle idolatrano la gioventù e gli dei hanno meno di venticinque anni, ma un cervello da gallina."

da: Ioanna Karistiani- Le catene del mare
editrice e/o - 2008

esercizio: se siete o vi sentite vecchi e non vi piace, contate i giovani cervelli di gallina intorno a voi; se siete giovani e ne sentite il peso e la difficoltà sappiate che, di conseguenza,  NON SIETE VOI ad avere un cervello da gallina.

martedì 12 agosto 2008

musica & politica/tre/ultimo mohicano

ULTIMO MOHICANO -1977-

Ultimo mohicano / sampietrino in mano / solo qui nella via / e la barricata / dove l'han portata? / non c'è proprio più.

Ultimo mohicano / sampietrino in mano / non c'è più polizia / ora a chi lo tiro? / vado a fare un giro, / entro in un caffè.

E appoggiato a 'sto bancone bevo un tè con lo spazzino / lui mi chiede se il Comune pagherà / ma lo non so che dirti amico dai facciamoci un quartino / forse un giorno questa strada / sarà sporca come allora quando...

Ultimo mohicano / col bicchiere in mano / m'han lasciato qui / forse torneranno / forse quest'altr'anno / gli altri come me.

Ultimo mohicano / faccio un po' di fumo / il segnale va / s'alza nella notte / cerca le marmotte / chi le sveglia più?


Gianfranco Manfredi lo conoscono tutti come autore del fumetto Magico Vento e, recentemente di Volto Nascosto. Io lo ricordo per le sue canzoni ironiche e surreali degli anni 70.
Questa è tratta dal suo 33 giri Zombie di tutto il mondo unitevi. E' un po' malridotto. Scusate la qualità del suono, ma non ho imparato a "ripulire". Anzi, si accettano insegnamenti.

lunedì 11 agosto 2008

esercizi per le vacanze/quattordici/in sonno

"Quella che Hatsumi risvegliava era "una parte di me" che era rimasta così a lungo in letargo."
da: Murakami Haruni - Einaudi - 2006

Rettifica, non è un esercizio ma solo un consiglio. Non richiesto, come la maggior parte dei consigli.
Comunque: Se incontrate qualcuno capace di risvegliare parti di voi da tempo in sonno, non lo/la mollate più!

domenica 10 agosto 2008

tra la tra la

Vi prego, gettate ai venti malinconie e follie
e suonatemi una giga in nome dell'allegria
sulle vecchie scricchiolanti corde del violino stridulo.

Il perché di questo mondo è un enigma inestricabile
sconcertante faticoso e non lo si può risolvere.
Dunque ai diciassette diavoli, la tristezza dei saccenti: tra la tra la!

James Joyce: Poesie.
Mondadori
Traduzione di Alfredo Giuliani

sabato 9 agosto 2008

massime/due

-Chi chiami cattivo? -Chi vuol sempre instillare vergogna.

-Qual è per te la cosa più umana? - Risparmiare vergogna a qualcuno.

da Friedrich W. Nietzsche La Gaia Scienza
BUR

venerdì 8 agosto 2008

esercizi per le vacanze/tredici/occhi nuovi

"L'usage nous dérobe le vrai visage des choses" dice Montaigne

Proprio così: L'abitudine ci ruba il vero volto delle cose.

esercizio: nascondete un oggetto che amate e che avete sotto gli occhi tutti i giorni nella vostra casa. Lasciatelo riposare fino a settembre in qualche luogo inaccessibile. Quindi tiratelo fuori e guardatelo con sguardo nuovo. Ne riscoprirete la bellezza.
Alternativa: negatevi il piacere di incontrare l'amante che tanto vi prende, per un tempo ragionevolmente lungo.
Ne riscoprirete intatto il fascino quando tornerete ad incontrarlo.
Nel periodo di astensione naturalmente potete farvi prendere da altro/a amante.

giovedì 7 agosto 2008

esercizi per le vacanze/dodici/categorie umane

"Quello che serve non sono gli ideali ma dei codici di comportamento."
da: Murakami Haruki - Norwegian wood
Einaudi - 2006

Non concordo, ma:
esercizio: provate a dividere nelle due categorie "con ideali" e "con codici di comportamento" le persone in cui vi imbattete durante l'estate. 

Ringraziate gli dei per il fatto che quelli senza ideali abbiano almeno dei codici di comportamento.
Se, come è probabile, incontrerete gente senza ideali E senza codici di comportamento, salvatevi con la fuga.
Da fare sempre e comunque. Trattasi di una misura precauzionale minima.

mercoledì 6 agosto 2008

esercizi per le vacanze/undici/mare

"Crediamo di essere una sola persona, ma siamo una moltitudine: per lo meno, siamo tutti quelli che siamo stati. Il passato vive nel presente; basta una scusa qualsiasi, per quanto insignificante o banale, perché riaffiori: per farci tornare ad essere quelli che eravamo."
da: Javier Cercas La donna del ritratto *
Guanda - 2008
*Questa è l'unica frase che si salva del libro, IMHO

esercizio: provate a sentirvi come il giorno in cui avete imparato a nuotare: guizzante, leggero, euforico, felice!
E poi entusiasta, orgoglioso,  vincitore
Ricreate dentro di voi quella sensazione unica. Io ogni tanto ci provo. Dura solo un attimo, ma è meravigliosa.

martedì 5 agosto 2008

esercizi per le vacanze/dieci/silenzio

"E' doveroso per gli uomini parlare di donne."

da: Ioanna Karistiani- Le catene del mare
editrice e/o - 2008

Naturalmente è vero anche il reciproco.
esercizio: per le donne. Evitate di parlare di uomini per ventiquattro ore. Lo so, è difficile, ma ci si può fare.
esercizio: per gli uomini. Evitate di parlare di voi stessi per ventiquattro ore. Lo so è MOLTO difficile, ma se le donne riescono a non parlare di uomini voi dovreste riuscire a non parlare di voi.
avvertenza per gli uomini: far parlare di voi una donna ed ascoltarla NON VALE.

lunedì 4 agosto 2008

esercizi per le vacanze/nove/tempo

esercizio: Toglietevi l'orologio da un'alba all'alba successiva. Poi per due giorni, poi per tre. Scoprirete che, almeno in vacanza, si vive benissimo anche senza orologio.
Avvertenza: se un capo particolarmente pignolo vi aspetta in ufficio, rimettete l'orologio al polso il giorno di rientro dalla vacanza.

In questo esercizio io parto avvantaggiata: so sempre che ore sono anche senza orologio.
Spesso però non so né il giorno della settimana, né la data.

domenica 3 agosto 2008

risarcimento


James Joyce: Poesie giovanili

Love came to us in time gone by
When one at twilight shyly played
And one in fear was standing nigh
For Love at first is all afraid.

We were grave lovers. Love is past
That had his sweet hours many a one;
Welcome to us now at the last
The ways that we shall go upon.



L'amore venne a noi nel tempo andato
quando una cantava schiva al tramonto
e l'altro le stava accanto timoroso
perché l'amore all'inizio è tutto tremore.

Fummo amanti solenni. L'amore è passato
con le sue ore di dolcezza -non poche-
Adesso salutiamo finalmente
le strade che dovremo percorrere.

Non mi è chiaro se sono io che debbo risarcire Joyce o Joyce che deve risarcire me. Fatto sta che tra l'Ulisse e me c'è sempre stato un problema di comprensione. Le sue poesie invece hanno un tocco che riscatta la mia pochezza di lettrice e la sua freddezza di scrittore insieme.

venerdì 1 agosto 2008

esercizi per le vacanze/otto/verità paradossali

"Prendere le cose sul serio non sempre significa avvicinarsi alla verità."
da: Murakami Haruki - Norwegian wood

Einaudi - 2006

esercizio: improvvisate una spiegazione ridicola e/o paradossale per uno dei quesiti che vi tormenta. Lasciatela decantare dieci giorni. Riesaminatela. Potrebbe essere LA risposta.

Da fare mentre ci si trucca per la sera o mentre ci si spazzolano i capelli. Per chi non si trucca (vedi la sottoscritta) in un qualunque momento "minimalista" ed ozioso; insomma, per nulla speculativo.