martedì 14 luglio 2009

mariateresa docet

"Passi la vita a preoccuparti di quel che penserà la gente, quando, in realtà, gli altri perlopiù non pensano niente. Nelle rare occasioni in cui accade, è vero, di solito è qualcosa di brutto, ma almeno bisogna apprezzare che abbiano fatto lo sforzo di pensare."

Michael Zadoorian: In viaggio contromano- The Leisure Seeker
Marcos y Marcos (VALE LA PENA LEGGERLO)

L'osservazione di Zadoorian si può integrare. Gli altri non pensano niente di noi perché il loro esclusivo oggetto di interesse sono loro stessi. Lì sì che si profondono in analisi e spiegazioni, ipotesi e giustificazioni. Quanto a quello che pensano di noi, quando ci pensano, si può riassumere così: "Non mi piace".
Per cui è inutile star lì a macerarci e a sentirci osservati.

E, un'altra cosa: Quando ci torturiamo, ipotesi dietro ipotesi, su un comportamento altrui nei nostri confronti dovremmo ricordarci che spesso la spiegazione è la più banale, quotidiana, casuale e prosastica del mondo.
Me lo ha ricordato Mariateresa, che vi segnalo come la più grande intelligenza del pianeta.

In realtà per lo più viviamo tutti ad un grado zero. Anche se non siamo disposti ad ammetterlo. Naturalmente anche noi siamo "gli altri".

5 commenti:

  1. bella la citazione da Zadoorian e molto utile la riflessione intorno. Grazie a te e all'intelligenza planetaria di Mariateresa :-)
    Anche noi siamo gli altri e quando pensiamo allo sguardo degli altri su di noi è di noi, in fondo, che ci stiamo preoccupando.Baci

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  2. "Quando ci torturiamo, ipotesi dietro ipotesi, su un comportamento altrui nei nostri confronti dovremmo ricordarci che spesso la spiegazione è la più banale, quotidiana, casuale e prosastica del mondo."
    La spiegazione del fatto che ci torturiamo?

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  3. ciao rom: apprezzo il commento come gioco di parole ma la tua lettura non è possibile né sintatticamente né logicamente. tiè! :-)

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  4. E' verissimo.
    Infatti quando ci preoccupiamo troppo del giudizio degli altri (io per prima per carita') secondo me pecchiamo di presunzione.

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Non c'è niente di più anonimo di un Anonimo