giovedì 15 ottobre 2009

ciuf, ciuf...

Si possono comandare i sogni? Sì, si può. Io può. Non è proprio un'ordinazione à la carte, ma insomma...
Ad esempio, quando sento che il sonno sta arrivando, ripercorro dentro di me un certo libro. In pratica, spenta la luce, mi metto a ripassare mentalmente certi passaggi; soprattutto richiamo alla mente gli ambienti, interni ed esterni, i personaggi, i vestiti, le suppellettili ecc. Spessissimo, molto più spesso di quanto si potrebbe immaginare, quando mi addormento piombo dritta dentro quell'ambiente e incontro quei personaggi.
Naturalmente il mio cervello fa, degli elementi che io gli ho proposto proprio prima di addormentarmi, quel che vuole, ci gioca come se fossero i pezzi di Lego.
Mescola, ingarbuglia, assembla come gli pare, secondo regole sintattiche tutte sue.
Tutto questo sembrerebbe fin troppo ovvio se non fosse che, prima di addormentarmi, io ho fatto una lettura completamente diversa da quella che "ripasso". E mi spiego.

L'ultimo sogno "su misura" è recentissimo. Sto rileggendo La recherche e sono arrivata al V volume, La prigioniera. Ma trovarmi nella casa di Marcel, prigioniera assieme ad Albertine della sua ossessiva gelosia senza amore, non mi diverte, così, spenta la luce, preferisco richiamare alla mente dei passi del IV volume, Sodoma e Gomorra, terminato qualche giorno fa'. (E' il volume dove appaiono le famose "intermittenze del cuore" e tutta una serie di altre intermittenze). Lì è tutto un andare a zonzo sul famoso trenino di Balbec, attraverso paesaggi a mezzacosta e rive marine. E poi c'è una vera collezione di personaggi diversissimi che salgono e scendono dal treno e conversano alle fermate o si scambiano visite nelle carrozze, come se il treno fosse un palcoscenico sul quale si affacciano di volta in volta attori diversi con le loro battute. E' una parte del libro che mi piace particolarmente: i paesaggi cambiano, le conversazioni fioriscono, si intravedono dame in elegantissime toilettes, uomini con sciarpe colorate e sigari di marca, insomma tutto un mondo decadente e in fondo perfettamente inutile, fatto apposta per un sogno. E così, chiusi gli occhi, lo richiamo a me. Beh, potete crederci o no, ma ho passato una notte deliziosa su quel trenino! Sì, alla fine il treno urtava frontalmente contro un delfino grande come una collina, che rideva come un pazzo e sputacchiava tutto intorno inzaccherando l'abito della principessa Sherbatof, ma, a parte questo trascurabile incidente, la gita è stato un vero successo.
Penso che una notte o l'altra riprenderò quel trenino...

PS. Già che ci sono metto qui una piccola citazione da Sodoma e Gomorra dove Proust si limita a ricordarci qualche cosa che, in fondo, ognuno di noi sa benissimo. La mette solo come inciso, tanto gli sembra assodata.

"...di fronte agli estranei -fra i quali bisogna sempre contare quello cui più mentiamo perché è quello da cui più ci sarebbe penoso esser disprezzati: il nostro stesso io..."

E' detto molto bene, no?

5 commenti:

  1. Mi piacerebbe provare a comandare i sogni, ma non ci riesco, forse perché sono troppo pigro e mi addormento pensando a chissà quali avvenimenti e quali romantiche cose.
    In ogni modo voglio provare la tua tecnica.

    Buona serata.
    Rino.

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  2. Se riuscissimo a comandare i sogni perderemmo l'unica strada che ci può aiutare quando non vediamo vie d'uscita.
    La rsiposta alla tua domanda finale è: sì, davvero molto bene.

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  3. oh anche io lo faccio sempre.,..per addormentarmi... inizio un viaggio, costruisco una casa, mi invento un incontro romantico

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  4. p.s. alle volte se ho un incubo riesco pure a dirmi nel sonno che è un sogno e non c'è niente da preoccuparsi

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  5. @zefirina: allora ci capiamo perfettamente!

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