domenica 20 giugno 2010

parole da salvare/quattro

Lo capisco, non è fondamentale. Forse suona un po' come un impaccio nel discorso. Ma io amo molto allorquando. Malgrado la sua aria un po' vecchiotta (del resto lo usiamo dal 1261!) io ne difendo l'assoluta precisione. Allorquando non è come dire quando. È piuttosto "proprio quando", "nel momento in cui" e quindi ad usarlo il discorso è più preciso e anche più lesto. Anche lesto se ne sta andando in disuso. Peccato, ha un così bel suono, quasi onomatopeico, sembra il fruscio di un gatto che scompare dietro l'angolo lasciandoci solo intuire il suo passaggio.

Lesto lesto allorquando si allontanò.
Rimpiangeremo il giorno in cui se ne andò...

16 commenti:

  1. allorquando me l'appunto che bisogna assolutamente salvarlo mettendolo in un libro...
    ciao
    g

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  2. E vogliamo dimenticare "testé"?
    Arcaico, in disuso, ma stupendo! A me sembra una freccia, mentre racconta sfrecciando a chi lo ascolta il subito, l'ora, l'appena accaduto: detto, fatto, sentito. Testé, appunto.
    Baci, Marina.

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  3. Io lo uso che piaccia o no, che si sui ancora o no...
    Un abbraccio forte

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  4. grazie Mimì, anche testè è splendido!

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  5. e che ne dici di "sebbene"? Ci sono parole molto belle che stiamo lasciando andare nel dimenticatoio; i spero che non diventino presto "desuete"......non male anche questa, vero?

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  6. "allorquando" non è come dire "quando"...infatti, sembra addirittura che "allorquando" crei una suspence. E' una parola che, per questa personale associazione, non riesco a vedere in una conversazione diretta ma in un racconto avventuroso...
    Ma salviamola, sì, è bella.
    un abbraccio :-)

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  7. ho sentito in una intervista Camilleri parlare dell'aggettivo "arguto" ormai in disuso....
    sarà che l'arte dell'arguzia è poco in sintonia con i tempi vorticosi e voraci .

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  8. Sa di racconto di favola di cronaca.
    Sai che non so dire se la uso?Ora ci farò caso e,in caso contrario,la userò.
    Ogni tua parola è 'legge'.
    Cristiana

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  9. il bel "allorquando" mi fa venire in mente l'orribile "quantaltro"
    Poverino non è che lui sia inascoltabile in se, ma ultimamente non si può accender la radio o la televisone senza sentirlo dieci volte all'ora.

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  10. Perché, Marina, "vituperio"? Vituperando, vituperare? Non lascia spazio a equivoci, non può essere frainteso! Vituperare qualcuno non fa' tornare sui propri passi, sento il sibilo della vipera, lo schizzar del veleno: stupendo!
    (ps, sottovoce e lettere tutte minuscole. Ti ho seguita con affetto ma non mi sono palesata, sono certa però che anche il mio pensiero affettuoso avrà dato origine a vibrazioni positive.)
    Ciao, cara, resistiamo!
    (pps, non credo che non sai chi sono.....?) :-)

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  11. @mimì: credo proprio di sapere chi sei, le tue parole scorrono come...acqua
    Effettivamente vituperio è tra quelle segnalate sullo Zingarelli come in via di sparizione. Il verbo corrispondente no.
    grazie e resistiamo, sì! marina

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  12. Ti adoro.
    Corro a trasformarmi sul lavoro, lascio a casa ne stessa. Baci.

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  13. Ti adoro.
    Corro a trasformarmi sul lavoro, lascio a casa ne stessa. Baci.

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  14. Però,Marina! Sono ancora qua fulminata da un pensiero! Il lasciare a casa se stesse meriterebbe una riflessioncina, non ti sembra? Sono certa che sai quanto sia penoso indossare il burka professionale! Eppure, come un bravo solfatino, io lo indosso ogni giorno... mimetizzandomi. Pronta? Via!

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  15. allorquando vengo in visita alle inezie trovo sempre un quid essenziale!

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  16. @Vera: soprattutto "quant'altro" è usato male, cioè assoluto, come una specie di eccetera; invece richiede una proposizione al congiuntivo dopo, una interrogativa indiretta

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Non c'è niente di più anonimo di un Anonimo