mercoledì 31 ottobre 2012

inezia non essenziale


2007 

La lavatrice operosa
Mescola ronzando i tuoi verdi e i miei rosa
Quando li districheremo
Separeremo anche i nostri destini?
Coraggio, facciamo un altro lavaggio.
m.p.


lunedì 29 ottobre 2012

si è.


Si esce, si va a fare la spesa. Si compra del pane, si compra del formaggio, si comprano delle mele, forse. Si entra e si esce dai negozi. Si saluta, si sorride.
Si dice: grazie, si dice: prego, si dice: scusi.
Si attraversa la strada, si passa sotto gli alberi, a fianco  di chiese, tra le macchine, in discesa, in salita.
L’aria è calda, l’aria è fredda, qualche volta piove e si apre l’ombrello.
Qualche volta le gambe sono nude, qualche volta  le bracccia sono scoperte, qualche volta c’è vento e si trattiene la sciarpa con una mano. Qualche volta si mettono occhiali scuri. 
Qualche volta ci si stringe dentro il cappotto di lana.
C’è luce e si vedono ombre.
È scuro e brillano alcune luci.
Si pensa, si osserva, si ricorda, si colgono frasi, ci si siede e si prende un caffè.
Si apre il giornale: ladri privati, furti pubblici, seni nudi, ghigni, tragedie collettive, guerre private, farse politiche...
Si chiude il giornale, si guarda lontano.
Si è molto lontano.
Si è.

domenica 28 ottobre 2012

talvolta

C'è un perché se non scrivo o scrivo poco. L'ho capito ieri scrivendo un post che poi, ma guarda! mi si è cancellato.

Così trascrivo, riporto vecchie osservazioni in cui ancora resiste qualche cosa di me.

Maggio 2009
Qualche volta  mi capita di aver quasi più paura del cammino già fatto che di quello ancora da fare. Come se tutta quella fatica ce l’avessi ancora nei muscoli e un acido lattico amaro me li facesse dolere.

Come se guardassi dall’alto di una cengia la parete rocciosa sulla quale mi sono arrampicata  e me ne venisse una vertigine di sgomento.
Invece, davanti a me: un breve cammino, per quanto disagevole, breve. E non mi fa spavento. Talvolta, più che talvolta, mi dà sollievo.

spiacente

Sono stata costretta ad inserire il controllo automatico dei commenti. L'ho sempre odiato, ma lo spam è diventato imponente e non riesco più a stargli dietro cancellando i commenti generati automaticamente da computer. Se la situazione migliorerà toglierò di nuovo l'antipatica impostazione.

sabato 27 ottobre 2012

Pensando a Emilia, Mirella, Ornella....madri senza più figli


Joseph Roth "La cripta dei cappuccini".
(Dopo quattro anni di guerra il barone Trotta torna a Vienna.)

"Per prima cosa, com'era ovvio, ritornai a casa da mia madre. Era chiaro che non doveva quasi più contare di rivedermi, ma si comportò come se mi avesse aspettato. È uno dei segreti delle madri: non rinunciano mai alla speranza di rivedere i loro figli, non solo quelli creduti morti, ma anche quelli morti per davvero; e se fosse possibile che un figlio morto risorgesse davanti a sua madre, lei se lo stringerebbe così naturalmente fra le braccia, come se non fosse ritornato dal mondo di là, ma da una delle lontane contrade di questo mondo. Sempre una madre aspetta il ritorno di suo figlio, del tutto indifferente se questi se n'è andato in un paese lontano, in uno vicino o nella morte".

mercoledì 24 ottobre 2012

non lo so


Regredire. Sballottolata tra ansia che risucchia e angoscia che dispera.
Si regredisce e non si sa perché.
Lo si scrive per sputarlo fuori di sé.
Forse questo blog cambierà natura...

domenica 7 ottobre 2012

spiegarsi meglio...

Rispondo ad un'acuta osservazione di Giorgio (che ringrazio per l'attenzione con cui mi legge) che mi fa notare la contraddizione tra il post in cui aspetto impaziente l'autunno e la frase finale del post successivo in cui scrivo che a me sembra tutto passato.
Spiegandomi meglio risulterò più grave, proprio nel senso del peso che da me passa a voi, ma comunque...quello che volevo dire è che è il mio futuro a sembrarmi già passato (il futuro come progetto, desideri, aspettative) e che nello stesso tempo ho fretta di veder scorrere il tempo...
Così sono forse più chiara ma, per questo spazio, un po' troppo drammatica...


sabato 6 ottobre 2012

sarà...





There is no past, present or future. Using tenses to divide time, is like making chalk marks on water.

Non esiste passato, presente o futuro. Usare i tempi per dividere il Tempo è come scrivere sull'acqua.
Janet Frame



E allora com'è che a me sembra tutto passato?



arriverà l'autunno?