martedì 29 luglio 2014

che cosa ho imparato, che cosa sto imparando/il contratto

Un’altra delle scoperte del dolente è che la com-passione, la sintonia e l’empatia non sono mai incondizionate. Che gli altri stipulano con lui un contratto, non detto ma ferreo, vincolante nelle loro intenzioni: io ti offro condivisione in cambio di superamento. All’inizio la condizione non compare, è invisibile e addirittura inimmaginabile per il dolente; è inconsapevole, inconscia addirittura in chi sta vicino al dolente. Ma il contratto presto emergerà e il dolente deve riconoscerlo e prenderne atto.

Il dolente si sente monotono, noioso e soprattutto colpevole e si sforzerà di rispettare il contratto.

3 commenti:

  1. Ti regalo un abbraccio che, se tu ci pensi, neanche è mio: son io

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  2. "Cosa ho imparato e cosa sto imparando" è un tema interessante.
    "Il dolente si sente monotono, noioso e soprattutto colpevole" è un dato quasi incontrovertibile.

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  3. tutti noi siano stati sia dalla parte del dolente che da quella di chi si impegna a consolare un dolente.
    è vero che dopo un po' chi sostiene potrebbe essere preso da crisi di sconforto ad accorgersi che tutti i suoi sforzi sembra che non siano stati utili... ma è nella natura delle cose che tutto possa andare in quella maniera e che pure il dolente si senta pesante per non aver ancora sapuro superare il dolore. che poi certi dolori non scadono mai, al più si mitigano. cmq basta dare tempo al tempo, e tutto andrà bene.
    scusa le banalità, ma ci vuole pazienza. la cosa più importante di tutto questo discorso credo che sia che un giorno quel dolore non farà più così male...

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